“Non bisogna affidarsi al panico, ma seguire le indicazioni delle autorità sanitarie. Stiamo predisponendo una campagna di comunicazione e tutti devono essere partecipi al programma.
Tutti insieme vinceremo il contagio”. Così il premier Giuseppe Conte in una giornata segnata da numeri che indicano una esplosione di casi di coronavirus in Italia. “Sono rimasto sorpreso, sono stati tenuti sotto controllo fino a poco tempo fa – continua infatti il premier in collegamento con ‘Mezz’ora in più’ su Rai3-.
La linea della massima precauzione ha pagato, anche se sembrerebbe di no. Dobbiamo perseguire la linea della massima precauzione. Stiamo cercando di individuare e circoscrivere i focolai, faremo di tutto per contenere i contagi”. Stamane, il commissario Angelo Borrelli ha annunciato che l’Esercito ha messo a disposizione per le quarantene 3.412 posti letto in oltre mille camere, mentre l’Aeronautica ne ha dati circa 1.750. “Abbiamo fatto inoltre una ricognizione con le regioni per gli alberghi e siamo pronti a utilizzarli”.
E ha fornito i dati aggiornati sul numero di persone infette. Alle 13, si parlava di 132 casi di contagio e due morti. Un bilancio cambiato però nel giro di poche ore: 150 casi positivi e tre vittime in nord Italia. Più in dettaglio, si tratta di 111 casi positivi in Lombardia, 22 in Veneto (cui potrebbero aggiungersi 2 casi dubbi), 3 in Trentino (comunicati in serata, si tratta di turisti lombardi), 3 in Piemonte (erano 6, dopo ulteriori controlli i tre casi cinesi sono risultati negativi), 9 in Emilia Romagna (ma si tratta di casi provenienti da Codogno) e due nel Lazio (la coppia di turisti cinesi). Un bilancio che porta l’Italia al terzo posto, dietro Cina e Corea del Sud, nella classifica mondiale dei paesi colpiti dal coronavirus. “Non dobbiamo spaventarci se il numero crescerà- dice Conte-. Siamo stati gli unici a disporre la chiusura dei voli con la Cina.
Abbiamo fatto tutto quello che potevamo sempre su suggerimento del Comitato tecnico-scientifico. Vedrete che ce la faremo- assicura-, riusciremo a contenere il contagio e ne usciremo insieme vittoriosi”, assicura, aggiungendo di aver “appena firmato il decreto attuativo che dispone limitazioni per 14 giorni per le aree individuate come fulcri del contagio”. Conte chiede dunque la collaborazione di “tutta la comunità nazionale, la solidarietà per le persone destinatarie di qualche misura restrittiva che creerà qualche sacrificio personale. È chiaro che sono dei sacrifici, ma li ripaghiamo con una maggiore assistenza, con la massima attenzione per la loro salute. Chiedo fiducia ma do fiducia a loro: dobbiamo creare un’alleanza, un patto nell’interesse collettivo”. L’appello di Conte fa seguito a quello del ministro della Salute, Roberto Speranza: “Chiediamo ai cittadini di collaborare. Lo Stato nel suo complesso sta facendo la sua parte” dice, “siamo al lavoro 24 ore su 24, è in corso un confronto con i presidenti di regione, con il presidente Conte e Borrelli per provare a rafforzare le misure per il contenimento del virus”. Ma vediamo, più in dettaglio, qual è la situazione sul territorio. LOMBARDIA 111 i casi positivi al coronavirus e due morti. La seconda vittima è una donna di Crema. “Abbiamo registrato un nuovo decesso a Crema, è una signora anziana già ricoverata in oncologia, con una situazione già molto compromessa e che aveva anche contratto il coronavirus” spiega l’assessore al Welfare della Regione, Giulio Gallera, durante la conferenza stampa convocata per riassumere i contenuti dell’ordinanza emessa per contenere la diffusione del virus.
“A oggi abbiamo eseguito 800 tamponi, i ricoverati sono 53 di cui 17 in terapia intensiva, ma il 40% con una cura lieve supera il virus”. Non ci sono casi nella città di Milano, mentre nella provincia restano confermati i due positivi di Sesto San Giovanni e Mediglia. In dettaglio, 4 casi si sono verificati nella provincia di Bergamo, 14 in quella di Cremona, 49 a Lodi, 1 a Monza Brianza, 6 a Pavia, uno a Sondrio. In serata, si è aggiunto un medico del Policlinico di Milano ricoverato al Sacco per polmonite è risultato positivo al coronavirus. Altri 36 sono in corso di verifica. Uno dei provvedimenti dell’ordinanza regionale prevede la “chiusura dopo le ore 18 dei luoghi commerciali di intrattenimento e svago come pub e discoteche, ma non ristoranti. In queste ore può essere che la delibera si arricchisca di altri elementi” annuncia infine Gallera. In tutta la Regione scuole e Università chiuse fino al 29 febbraio, sospese le messe. A Milano, chiude per due giorni il Duomo, la Scala si ferma, salta la ‘Fiera del verde’, Armani e Biagiotti sfilano ‘a porte chiuse’, Armani chiude per una settimana gli uffici di Milano e le sedi produttive in Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Trentino e Piemonte. L’ospedale San Raffaele chiude al pubblico i reparti di terapia intensiva e neurochirurgia, in comuni come Sesto San Giovanni (che registra un caso positivo) disposta anche la chiusura dei centri commerciali. VENETO “Ho avuto 4 commissariamenti alle spalle, ma credo che questo sia il più grosso guaio che il Veneto ha dovuto affrontare dal dopoguerra” dice il governatore del Veneto, Luca Zaia, anche lui ospite a ‘Mezz’ora in più’. “Capisco il disagio delle scelte che abbiamo preso, ma prima viene la salute”. Il Veneto conta 22 casi di coronavirus (di cui 19 solo a Vo’ Euganeo) e una vittima, la prima in Italia. Come la Lombardia, chiude le scuole e le Università (fino all’1 marzo) e sospende tutte le manifestazioni. Vo’ Euganeo, il focolaio veneto, resta blindato e attende di essere ‘cinturato’ dall’Esercito, mentre a Venezia si annulla il Carnevale e, in applicazione dell’ordinanza della Regione, si fermano le messe, incluse quelle del mercoledì delle Ceneri e quelle domenicali, dalle liturgie e alle devozioni come la Via Crucis. In sostituzione del precetto festivo e del mercoledì delle Ceneri, i fedeli sono invitati a “un tempo conveniente alla preghiera e alla meditazione, eventualmente anche aiutandosi con le celebrazioni trasmesse tramite radio e televisione” fa sapere il patriarca di Venezia, mons. Francesco Moraglia. PIEMONTE Il Piemonte ha registrato ieri il primo caso di contagio. Stamane il numero dei positivi era di 6 persone, numero sceso a tre in serata: i 3 di nazionalità cinese della provincia di Cuneo, infatti, dopo ulteriori controlli sono risultati negativi. Per quanto riguarda gli altri 3 casi torinesi, si ritiene che appartengano “al cluster lombardo”. La Regione ha deciso la chiusura di scuole e Università per una settimana, ha fermato il Carnevale di Ivrea, chiude i musei, cinema e palestre. LA ‘ZONA ROSSA’ E LA ‘ZONA GIALLA’ La Lombardia è stata divisa in due “zone”: una “rossa” e una “gialla”.
La prima è “quella del Lodigiano dove il contagio è più diffuso dove si è scatenato tutto dove il provvedimento del governo è andato in direzione di impedire l’accesso e l’allontanamento dei cittadini” spiega il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. Qui 500 uomini della polizia controlleranno 35 varchi e attraverso corridoi sterili faranno entrare farmaci e cibo. “Un provvedimento con cui si blinda il territorio” spiega. Il resto della Lombardia rientra nella “zona gialla”, che riguarda l’ordinanza firmata dalla Regione Lombardia. SI FERMA LO SPORT Sarà una domenica diversa oggi in Lombardia e Veneto. Il governo, infatti, ha annullato ogni manifestazione sportiva nelle due regioni colpite da coronavirus comprese le tre gare di serie A Inter-Sampdoria, Atalanta-Sassuolo e Verona-Cagliari. La decisione è arrivata al termine del consiglio dei ministri, che ha chiuso una giornata febbrile che aveva già visto, in ottica sportiva, l’annuncio del rinvio di Ascoli-Cremonese, gara valida per la 25/a giornata di Serie B. Per l’emergenza Coronavirus si ferma oggi lo sport anche a Torino: la partita di Serie A tra i granata e il Parma viene rinviata a data da destinarsi Una task force dei medici della federazione per analizzare la situazione dell’emergenza Coronavirus e dare indicazioni precise sull’attività delle squadre nazionali: è questa la decisione del presidente della Figc, Gabriele Gravina, che dopo aver ufficializzato il rinvio delle gare in Lombardia e Veneto ha convocato la riunione per domani mattina alle 10 in via Allegri. Intanto sono stati rinviati gli stage delle nazionali Under 19 maschi e femminile. Sono cinque le partite sospese in Serie C, oggi a seguito al provvedimento del governo che blocca l’attività sportiva in Lombardia e Veneto. La Lega Pro ha infatti ufficializzato la sospensione degli incontri Piacenza-Sanbenedettese, Giana-Como, Lecco Pro Patria, Arzignano Valchiampo-Padova e Feralpi Slò-Carpi.
LA SITUAZIONE IN ALTRE REGIONI 3 casi in Trentino, sono turisti lombardi Tre casi di coronavirus accertati anche in Trentino. Lo ha reso noto il presidente della Provincia Maurizio Fugatti, spiegando che si tratta di una famiglia lombarda arrivata venerdì in Trentino per una vacanza e proveniente da una delle zone focolaio del virus. La famiglia risiedeva in un appartamento ed è già in corso il trasferimento in un ospedale lombardo. I tre hanno accusato febbre tra i 37 ei 38 gradi e i test hanno rivelato la positività al virus. Si è in attesa delle contro analisi dello Spallanzani. Alto Adige La Libera Università di Bolzano e gli asili nido presenti sul territorio altoatesino resteranno chiusi da oggi fino a domenica 2 marzo per motivi di prevenzione sanitaria come previsto da decisioni ministeriali a seguito del diffondersi del coronavirus.
La decisione della Provincia Autonoma di Bolzano segue quella presa dai cugini del Trentino nella serata di ieri. In Alto Adige fino a domenica 2 marzo le scuole materne, elementari, medie e superiori sono già chiuse per le vacanze di carnevale. La chiusura in questo momento riguarda, quindi, asili nido e le sedi della unibz di Bolzano, Bressanone e Brunico. Annullate tutte le attività al parco tecnologico NOI di Bolzano e le strutture legate all’università. Friuli Venezia Giulia Considerata la contiguità territoriale con il Veneto, adottate misure urgenti attive da domani al 1 marzo compreso. Disposta la sospensione di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi in luogo pubblico o privato sia in luoghi chiusi sia aperti al pubblico, anche di natura culturale, ludico, sportiva, religiosa; discoteche e locali notturni. E’ prevista la chiusura dei servizi educativi dell’infanzia e di tutte le scuole e Università a esclusione dei medici in formazione specialistica e tirocinanti delle professioni sanitarie, salvo le attività formative svolte a distanza.
Chiusi i musei e gli istituti e luoghi della cultura (le biblioteche e gli archivi, le aree e i parchi archeologici, i complessi monumentali). Sospeso ogni viaggio di istruzione sia sul territorio nazionale sia estero e previsto l’obbligo da parte di individui che hanno fatto ingresso nel Friuli Venezia Giulia da zone a rischio epidemiologico di comunicare tale circostanza al Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda sanitaria competente. Le Direzioni sanitarie ospedaliere devono predisporre la limitazione dell’accesso dei semplici visitatori alle aree di degenza, preferibilmente una persona per paziente al giorno.
Le strutture sanitarie intermedie, quali Rsa, le residenze protette per anziani e le strutture socio-assistenziali dovranno anch’esse limitare l’accesso dei visitatori agli ospiti. Viene raccomandato fortemente che il personale sanitario si attenga alle misure di prevenzione per la diffusione delle infezioni per via respiratoria nonché alla rigorosa applicazione delle indicazioni per la sanificazione e disinfezione degli ambienti previste dalle circolari ministeriali. Deve essere predisposta dagli organismi competenti la disinfezione giornaliera dei treni regionali e di tutto il trasporto pubblico locale via terra, via aere e via acqua. Vengono sospese le procedure concorsuali a esclusione dei concorsi per personale sanitario. Liguria Per prevenire il rischio contagio, l’Università di Genova ha deciso “cautelativamente di sospendere per una settimana ogni attività didattica (lezioni e esami) a partire da domani, lunedì 24 febbraio”. Lo ha annunciato il rettore dell’Ateneo Paolo Comanducci, questa mattina. La decisione, “al fine quindi di contribuire a ridurre gli spostamenti di grandi numeri di soggetti, vista l’ampia area di provenienza e la numerosità degli studenti del nostro Ateneo”.
Lazio L’Università Campus Bio-Medico di Roma ha disposto il rinvio della prova di ammissione al Corso di laurea in Medicina e Chirurgia previsto presso la Fiera di Roma per martedì 25 febbraio. Sono iscritti al test oltre 2.800 candidati provenienti da tutta Italia di cui una parte proveniente dalle regioni del Nord oggetto di restrizioni da parte delle Istituzioni preposte.
La Regione Lazio sta adottando, inoltre, la sospensione, fino a nuovo ordine, dello svolgimento delle prove concorsuali, le cui prove scritte sono stabilite per i giorni 25, 26, 27 e 28 febbraio 2020. I dettagli sul sito della Regione Lazio.