Coronavirus. Sesto decesso in Italia. I casi confermati sono oltre 220.

C’è una sesta vittima in Italia per coronavirus, un 80enne di Castiglione d’Adda, uno dei primi  trovati positivi trasportato al Sacco, mentre è stata smentita la notizia della morte per coronavirus di una donna agli Spedali civili di Brescia, ha precisato la Regione Lombardia in una nota: “In tale struttura non si è verificato alcun decesso”.

“I decessi in Lombardia sono cinque, tutte persone con un quadro clinico debilitato e molto anziani”, ha confermato l’assessore al Welfare di regione Lombardia Giulio Gallera nel corso del punto stampa a Palazzo Lombardia: “I contagi sono 172, 70% maschi e 30% femmine.  A oggi siamo a 1.500 tamponi processati, c’è un’indagine approfondita”. 

“Su Milano abbiamo 3/4 casi nel senso che il cittadino di Sesto il cui test fatto dal Sacco era debolmente risultato positivo è stato inviato al San Raffaele ed è risultato negativo. Adesso stiamo verificando con gli anticorpi per vedere se ha avuto o meno il Coronavirus. Il 90% dei casi si registra tra Lodi, Cremona e Pavia”, ha spiegato Gallera nel corso del punto stampa a Palazzo Lombardia. I casi confermati Sono oltre 220 i casi confermati di coronavirus. Nel dettaglio sono 172 in Lombardia, 32 in Veneto (24 pazienti del cluster di Vo’ Euganeo, 4 casi di Mirano e 4 casi a Venezia), 18 in Emilia Romagna, 3 in Piemonte e 3 nel Lazio, secondo l’ultimo bollettino.   Non ci sono nuovi focolai Il Capo della Protezione Civile ha sottolineato: “I focolai sono ancora quelli indicati. Non ho conferma dalle strutture regionali di un collegamento tra il focolaio del Lodigiano e quello del Padovano”. 

Borrelli poi rassicura: “Il Paese è sicuro, si può venire tranquillamente. In Italia si è cercato di arginare la diffusione del contagio con le misure maggiormente precauzionali. Abbiamo registrato due focolai e siamo intervenuti con misure impegnative e pesanti quindi riteniamo che nel nostro Paese ci sia sicurezza e si possa venire tranquillamente”.  Dimessi italiani rimpatriati dalla Cina Sono stati dimessi gli otto italiani che, dopo essere stati rimpatriati dalla Cina il 9 febbraio scorso con un volo dell’Aeronautica militare per l’emergenza Coronavirus, hanno trascorso i quattordici giorni di isolamento nel policlinico militare di Roma del Celio.

Arrivati in mattinata, i risultati degli ultimi tamponi, gli 8 sono stati dimessi. Cinque hanno già lasciato il policlinico militare, i restanti tre italiani andranno via domani. Tende fuori dagli ospedali in Veneto La Protezione civile del Veneto sta procedendo ad allestire delle tende attrezzate fuori dagli ospedali di Verona, Padova, Dolo, Mirano, Feltre e Belluno.

Lo annuncia il governatore del Veneto Luca Zaia, spiegando che le tende sono strutture “che possono essere estremamente utili per molte necessita'”, e che la Regione ne ha già a disposizione “per un totale di 900 posti, che mettiamo in campo prevedendo anche il peggio, per fungere da polmone di sfogo in caso di arrivo di molti pazienti”. Le tende saranno usate appena operative “per svolgere le attività di raccolta dei tamponi di controllo e verifiche sulle persone che si dovessero presentare, con lo scopo di alleggerire, almeno in parte, la pressione sulle strutture ospedaliere interne, evitando di intasare i reparti di pronto soccorso e di malattie infettive per attività non direttamente connesse alle loro specificità”, aggiunge l’assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin. Italia terza per contagi a livello mondiale L’Italia  – dove in gran parte delle regioni del nord sono chiuse scuole e università – è diventata uno dei principali fronti nella lotta al coronavirus fuori dalla Cina.

Resta dietro solo alla Corea del Sud (602 casi), superando il Giappone (fermo a 135, secondo i dati della Johns Hopkins University). Il caso Italia allarma ora tutta Europa e in particolare i paesi vicini, con Francia, Svizzera e Austria che non escludono eventuali contromisure se la situazione dovesse peggiorare.  Potrebbe esserci svolta individuazione possibile ‘paziente zero’ Potrebbe esserci intanto una svolta nell’individuazione del possibile ‘paziente zero’ che ha diffuso il Coronavirus a Vo’. Un agricoltore 60enne di un paese vicino, Albettone (Vicenza), frequentatore dei bar di Vo’, era stato a Codogno e in altri centri del lodigiano, focolaio del virus in Lombardia, nelle scorse settimane, ed ora ha tosse e sintomi influenzali. Lo apprende l’Ansa dal sindaco di Vo’, Giuliano Martini. “Abbiamo avvisato l’Usl di competenza e il sindaco di Albettone, ora il 118 lo porta a fare tampone”. Speranza: “Massima collaborazione internazionale. Coordinamento unico con regioni” “Il nostro Servizio Sanitario è all’altezza della situazione e la risposta che stiamo dando è rapida ed efficace come affermato dalla Commissaria europea, Stella Kyriakides, con cui sono in costante collegamento”.

Lo ha dichiarato il ministro della Salute, Roberto Speranza, a margine della riunione della task force svolta nella sede della Protezione civile. “Ho chiesto a Walter Ricciardi, membro italiano del comitato esecutivo dell’Oms, di coordinare le nostre relazioni con gli organismi sanitari internazionali. Dobbiamo affrontare con metodo coerente e basato sull’evidenza scientifica una sfida che deve vedere unito tutto il Paese” ha aggiunto Speranza. Il ministro poi ha spiegato: “E’ indispensabile che ci sia un solo centro di coordinamento per la gestione dell’emergenza in cui siano pienamente coinvolte tutte le regioni e con la guida del nostro coordinamento scientifico.

Così sta funzionando, come dimostrano le ordinanze firmate nella giornata di ieri. Non servono scelte unilaterali di singoli territori”.  Misiani: “In arrivo dl, stop tributi zone colpite” Il governo dovrebbe varare tra domani e dopodomani un decreto legge con misure che vanno dalla sospensione dei tributi erariali e contributivi e delle bollette ad aiuti per le pmi nelle zone colpite dal coronavirus. Lo ha annunciato il viceministro dell’Economia, Antonio Misiani. Governo: “Insostenibile chiusura Schengen” Il ripristino dei controlli alle frontiere in deroga a Schengen, pur giuridicamente possibile, è tecnicamente poco praticabile e comunque “non garantirebbe nessuna efficacia cautelativa”.

E’ quanto emerso dalla riunione sull’emergenza coronavirus con il presidente Conte, i ministri Speranza e Di Maio, il capo della Protezione civile Borrelli, in videocollegamento con i governatori Fontana, Fedriga, Cirio, Zaia, Toti, un rappresentante della VdA e il presidente della provincia di Bolzano Kompatscher.  “Nel corso dell’incontro – spiega una nota – sono state esaminate tutte le criticità riguardanti i flussi transfrontalieri e il controllo dei confini aerei, marittimi, terrestri e ferroviari, ivi compresa l’eventualità di ripristinare i controlli alle frontiere in deroga a Schengen. Dalla discussione è emerso che sebbene ci sia una praticabilità giuridica, non sussiste la sostenibilità pratica per una tale sospensione. E in ogni caso tale misura non garantirebbe nessuna efficacia cautelativa”.

 Il governo italiano ha proposto “una riunione con i ministri della Salute dei Paesi confinanti. L’obiettivo sarà arrivare a condividere linee d’azione comuni”.

Nella riunione molti governatori hanno “manifestato preoccupazione per la mobilità dei cittadini italiani pendolari transfrontalieri”. Da domani Comitato permanente ministri-governatori  Da domani nella sede della Protezione Civile ogni mattina dalle 10 si terrà la riunione di un comitato ‘politico’ con la presenza di ministri e governatori in videoconferenza. Il vertice servirà per valutare gli aspetti politici, oltre a quelli tecnici che sono invece affrontati nel comitato operativo, dell’emergenza Coronavirus Nessun blocco al Brennero, treni regolari​L’Austria ha prima deciso e poi revocato il blocco del traffico ferroviario al Brennero. Il blocco era stato deciso dopo che un treno proveniente dall’Italia aveva a bordo due passeggere tedesche con la febbre. Il treno, con 300 passeggeri a bordo, intorno alle 15 si è fermato a Verona, dove sono state fatte scendere due persone con sintomi influenzali, giudicati però dal 118 non sospetti. Il treno è poi ripartito dal Brennero poco prima di mezzanotte.

La Romania ha disposto la quarantena per tutte le persone in arrivo da Lombardia e Veneto, dopo che una 40 enne di Bucarest rientrata in patria è diventato il primo caso sospetto del Paese, mentre in Francia gli studenti di tutti i gradi che hanno trascorso le vacanze in Lombardia o in Veneto, ma anche in Cina, Corea del sud, Hong Kong, Macao e Singapore, non potranno tornare a scuola alla ripresa delle lezioni dopo il periodo di vacanze invernali ma solo dopo aver trascorso un periodo di auto isolamento di 14 giorni. Lo ha stabilito il ministero dell’Istruzione, Sala: “Queste regole non si discutono, si applicano” ”Il governo e la Regione Lombardia hanno stabilito delle regole per limitare la diffusione del Coronavirus. Queste regole non si discutono si applicano”.

Lo dice alla cittadinanza il sindaco di Milano Beppe Sala su Facebook. ”Doppiamo fidarci della loro competenza, dobbiamo fidarci della ratio di questa iniziativa. E cioè quella di aggredire la diffusione di questo virus”. Napoli: 2 casi sospetti nel capoluogo partenopeo Si tratta di un 19enne proveniente da Milano e ricoverato ieri sera, all’ospedale San Giovanni Bosco e di un 48enne giunto da Monza, trasportato al San Paolo. Entrambi si trovano in isolamento. Si attende l’esito dei tamponi. La notizia riportata da “Il Mattino”. Madre e figlio in quarantena volontaria a Cosenza Madre e figlio rientrati a San Demetrio Corone (Cosenza) da Codogno venerdì sera si sono posti in quarantena volontaria. I due non presentano alcun sintomo di coronavirus e sono adesso in contatto con i centri di emergenza attivati anche in Calabria. Allertati anche i Carabinieri della locale stazione.

In questi giorni decine di calabresi stanno rientrando nei luoghi di origine dal Nord. Basilicata: “Quarantena per chi viene dal Nord” “Tutti i cittadini che rientrano in Basilicata provenienti dal Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Liguria o che vi abbiano soggiornato negli ultimi 14 giorni dovranno rimanere in quarantena presso il proprio domicilio per 14 giorni, comunicando la propria presenza ai competenti servizi di sanità pubblica”. Lo dispone un’ordinanza sul Coronavirus emessa dal Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi. Con il provvedimento del governatore lucano è stato inoltre disposto che “i sindaci di tutti i comuni della Basilicata in collaborazione con tutte le altre istituzioni comunali censiranno i cittadini provenienti dalle stesse regioni”. Sindaco Ischia: Chiusura porti? Non si tratta di razzismo “Ieri, insieme agli altri quattro sindaci, abbiamo pensato di prescrivere un atto precauzionale, in vista del contagio del coronavirus. Questa ordinanza è stata annullata, perché il Prefetto ha riscontrato un difetto di competenza da parte di noi sindaci. Bisogna  attuare un’iniziativa che permetta di circoscrivere il virus, evitando che si espanda. Stiamo cercando di tutelare le nostre comunità, rispetto ad un rischio che, obiettivamente, c’è, evitando di trasformare l’isola d’Ischia come la nave da crociera lasciata in quarantena”.

Lo dice il sindaco di Ischia (Napoli), Enzo Ferrandino. “Non stiamo fomentando – aggiunge Ferrandino – nessun allarmismo. Secondo quelli che sono i dati, i focolai sono individuati, prevalentemente, in  Lombardia e in Veneto. In quelle zone si sono attuati dei procedimenti restrittivi, come la chiusura di scuole e di università, vietate manifestazione, etc. Nella giornata di ieri, erano diretti dei pullman con più di 100 persone provenienti di da quelle zone. Questo non è un atto di razzismo, ma c’è bisogno, in questa fase di emergenza, di strumenti precauzionali. E’ fondamentale costruire dei cordoni di sanità”. Quarantene anche nel salernitano Famiglie in quarantena, disinfezione delle scuole, persone che hanno fatto un viaggio organizzato a Venezia a casa per evitare contatti. La diffusione del coronavirus ha portato sindaci del Salernitano ad adottare misure urgenti per contenere i rischi.

Nella tarda serata di ieri è rientrato a Battipaglia un autobus con a bordo battipagliesi e abitanti di Montecorvino Rovella dopo una gita di qualche giorno tra Viareggio e Venezia. Perciò, il sindaco  el Comune alle porte della Piana del Sele, Cecilia Francese, tranquillizzando la popolazione perché a bordo del mezzo non sono stati accusati “sintomi nè manifestazioni legati al virus”, fa sapere che tutti i viaggiatori “osserveranno, a scopo precauzionale, una quarantena di 15 giorni”.  Medesima decisione è stata assunta dal primo cittadino di Montecorvino Rovella, Martino D’Onofrio, che ordina ai propri concittadini sul bus proveniente da Venezia di “recarsi direttamente presso il proprio domicilio evitando contatti con altre persone” e di “non lasciare, per almeno 14 giorni, il domicilio e non avere contatti con altre persone”.

Intanto, molti sindaci della provincia di Salerno, rivolgendosi a chi è interessato da spostamenti da e per le aree focolaio di diffusione del Covid-19, chiedono di dare “immediata comunicazione” alle autorità preposte. In quarantena obbligatoria è finito anche un intero nucleo familiare residente a Lentiscosa, frazione di Camerota, in Cilento. Il sindaco, Mario Salvatore Scarpitta, ha firmato un’ordinanza “a tutela della salute pubblica” con cui limita alla famiglia “per un massimo di 15 giorni i propri spostamenti e i contatti all’esterno della propria abitazione”. Una decisione assunta perché, in particolare, uno di loro, nei giorni scorsi, “e’ stato, a ridosso dei provvedimenti emanati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, in zona focolaio del virus, per la quale sono scattate misure interdittive in entrata ed uscita”.

Il sindaco di Angri, Cosimo Ferraioli, invece, ha sottoscritto un provvedimento con il quale chiude le scuole di secondo grado e quelle private ordinando “ai dirigenti scolastici di provvedere alla disinfezione dei locali, a proprie spese, nonché alla pulizia straordinaria dei locali stessi”. Professore del milanese nel Sannio, scuole chiuse Scuole di ogni ordine e grado, pubbliche e private, nidi compresi, resteranno chiusi a Sant’Agata de’ Goti fino a giovedì: la decisione del sindaco Giovannina Piccoli è scattata per la presenza, fino a qualche giorno fa sul territorio, di un insegnante di origini santagatesi che presta servizio a Casalpusterlengo, comune del Milanese che si trova all’interno del focolaio del virus, e al rientro di un gruppo di studenti delle scuole del territorio da una gita a Milano e Verona.

Negativi i casi sospetti nel Lazio “Sono risultati negativi tutti i test effettuati nella giornata odierna presso l’istituto Spallanzani di Roma compresi i casi di Nettuno e quelli dell’A.O Sant’Andrea. Invito tutti a mantenere toni bassi senza assumere iniziative di tipo estemporaneo. Il Sistema sanitario del Lazio ed in particolare la rete infettivologica stanno lavorando a pieno regime garantendo la piena operatività dei protocolli sanitari”. Lo dichiara l’assessore alla Sanita’ e l’Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio, Alessio D’Amato I casi sospetti di Covid-19 riguardavano due ragazzi di Nettuno (Roma), che erano stati portati in mattinata allo Spallanzani di Roma per le verifiche. L’Università Campus Bio-Medico di Roma ha disposto il rinvio della prova di ammissione al Corso di laurea in Medicina e Chirurgia previsto presso la Fiera di Roma per martedì 25 febbraio. Sono iscritti al test oltre 2.800 candidati provenienti da tutta Italia di cui una parte proveniente dalle regioni del Nord oggetto di restrizioni da parte delle Istituzioni preposte.

La Regione Lazio sta adottando, inoltre, la sospensione, fino a nuovo ordine, dello svolgimento delle prove concorsuali, le cui prove scritte sono stabilite per i giorni 25, 26, 27 e 28 febbraio 2020. I dettagli sul sito della Regione Lazio.

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